sabato 29 ottobre 2011

«Danzare come una farfalla, pungere come un’ape»


Se domani i muscoli di Brunner assomiglieranno a quelli di Foreman e se la potenza di Ivanov ricorderà quella di Frazier, allora la Reyer scenderà in campo come il grande Muhammad Alì e «galleggerà come una farfalla e pungerà come un’ape». Potrebbe essere la frase-manifesto della stagione reyerina. A regalarla ci ha pensato Andrea Mazzon, in occasione della presentazione della sfida contro Montegranaro.

Se gli altri sono grossi e potenti, noi saremo agili e veloci, ha sintetizzato  il coach granata, che ha ribadito la sua fiducia in questo gruppo e confermato che certe caratteristiche fisiche non sono per forza uno svantaggio. Anzi, in molti casi saranno le altre squadre a doversi preoccupare della rapidità e della capacità di colpire con precisione dei suoi giocatori. «Se è vero che noi dovremo limitare la fisicità delle altre squadre, anche loro però dovranno correrci dietro».

Una Reyer come Cassius Clay. Mobile, rapida e capace di leggere gli occhi dell’avversario prima di affondare il colpo vincente. Una squadra nel solco della più classica tradizione reyerina, che per sua stessa vocazione ha sempre privilegiato la velocità alla potenza, la destrezza alla fisicità, l’intelligenza alla forza. Se i ragazzi di Mazzon «danzeranno all’unisono», come chiede loro il tecnico veneziano, e pungeranno come l’ape di Muhammad Alì, gli appassionati reyerini possono attendersi una stagione entusiasmante.

giovedì 27 ottobre 2011

Il Livornese e l'Acqua Santa


Il Livornese è Tommaso Fantoni. Occhio sveglio, risposta pronta e naturale propensione alla compagnia. L’Acqua Santa è quella polacca, in cui Szymon Szewczyk deve essere caduto da piccolo, o per lo meno in cui ha intinto la manina benedetta che domenica scorsa tanto ha fatto ammattire il povero Shermadini, che a un certo punto si muoveva sul parquet del Palaverde come un Mr.Bean in stato confusionale.

Sono stati loro i protagonisti della serata organizzata dall’Associazione Culturale Costantino Reyer, che ha aperto la stagione alla Trattoria La Pesa di Scaltenigo («un fià più in là, sta el boia» ha commentato qualcuno), grazie all’attenta regia organizzativa di Sandro Beccari e alle doti di intrattenitore del Gran Cerimoniere e Presidentissimo David Marchiori.

«Ho lasciato un posto che mi è rimasto nel cuore come Avellino. Non sapevo cosa aspettarmi venendo qui. Ma il calore che ho provato stasera da parte di tutti voi, mi ha fatto sentire già a casa». Non si è perso d’animo il buon Szymon, che con sincero slancio e in maniera del tutto genuina ha preso la parola testimoniando il piacere di aver passato la serata in compagnia dei trenta fedelissimi orogranata accorsi per l’occasione.

Dopo le foto di rito, la consegna delle tessere dell’associazione ai due volti nuovi della Reyer 2011/2012. «Peccato solo che, dopo due ore che tentate di pronunciare il mio nome, siate riusciti a scriverlo sbagliato!» È l’attenta chiosa di Szewczyk che prende in castagna il duo Beccari-Marchiori, prima dei saluti finali.

In rappresentanza della società sono intervenuti Morris Ceron e Federico Bacciolo, che hanno esortato gli aficionados orogranata ad essere vicini più che mai alla squadra e alla società nonostante l’esilio nella Marca, rassicurando al contempo tutti quanti che il binomio Reyer e Venezia, è e rimarrà - per sempre inscindibile.

martedì 25 ottobre 2011

Fantoni e Szewczyk alla cena di inizio stagione

E' ufficiale:  Tommaso Fantoni e Szymon Szewczyk parteciperanno alla serata organizzata dall'Associazione Culturale Costantino Reyer per salutare l'avvio della stagione. Reduci dalla battaglia ad armi pari contro Cantù, i due volti nuovi della Reyer 2011/2012, saranno gli ospiti d''onore del primo appuntamento conviviale dell'Associazione.

Si ricorda che la cena è aperta a tutti e inizierà alle ore 20.00 presso la Trattoria Pizzeria La Pesa  in via Caltana 140 a Scaltenigo (Il menù sarà composto da: pesce nostrano, bis antipasti, primo, frittura, dolce, acqua, prosecco e caffè).

Quanti fossero interessati ad intervenire sono ancora in tempo per comunicare la loro presenza  per telefono, sms o mail ai seguenti contatti:  
Tel. 3316016117 
mail sandrobeccari@alice.it

venerdì 21 ottobre 2011

Un Reyerino a Cantù (seconda parte)


(segue da post precedente)


Qual'è la caratteristica storica del gioco di Cantù?
La velocità. Cantù da sempre se può correre, corre. E diventa tutto più difficile per gli avversari. È una caratteristica che le squadre canturine hanno sempre avuto. E poi la difesa. Non sarà semplice per la Reyer venirne a capo, ma mi sembra che la squadra di Mazzon sia attrezzata per affrontare anche avversari di questo livello. Se riuscisse a superarli sarebbe davvero una bella sorpresa…col fiocco sopra!

Si gioca a Treviso. E non è detto che sia per forza uno svantaggio. Vicenza (anni’70) e Padova (anni ’90), portarono bene alla Reyer…
Infatti potrebbe non essere determinante in senso negativo, i precedenti anzi sono incoraggianti. In ogni caso la salvezza passa per le partite in casa. In trasferta  vai e vedi cosa riesci a fare e quello che viene in più è tutto di guadagnato. Ma il risultato va costruito tra le mura amiche ad ogni costo. La Reyer dovrà fare di necessità virtù.

Hai giocato con due campioni come Marzorati e Dalipagic, che sono i rispettivi miti delle due squadre. Prova a descriverceli.
Sono stato al fianco di Marzorati nella parte finale della sua carriera. All’epoca veniva utilizzato con il contagocce, ma la classe era intatta. Era un esempio di serietà e di capacità di riprodurre in allenamento ciò che succedeva o doveva succedere in partita. E poi l’astuzia, frutto della grande esperienza accumulata negli anni. Aveva un carisma che si faceva sentire sia dentro, che fuori dallo spogliatoio.

E su Dalipagic cosa ci dici?
Praja per me è stato quasi come un secondo "padre". Nei primi due anni con la prima squadra, mi ha preso letteralmente sottobraccio. Mi ha aiutato, ha creduto in me molto più di tanti altri. Con lui ho tuttora un legame fortissimo. Sono stato spesso dalle sue parti e quando passa da Venezia lui, il modo di trovarci c'è sempre. Sul giocatore cosa dire? Era un semplicemente un fenomeno. Quando decideva di fare un cosa in campo, la eseguiva. Letteralmente. Decideva di batterti in entrata? Lo faceva. Preferiva l’arresto e tiro?  Faceva anche quello. Prima te lo diceva, poi lo faceva. E ogni volta era canestro…

giovedì 20 ottobre 2011

Un Reyerino a Cantù (prima parte)

Gli avevano anche dedicato un coro tutto per lui, che suonava più o meno così: «Sai chi è quel giocatore che / segna più di Riva e McAdoo / Rambo, Rambo Gianolla…». Stiamo parlando di uno dei reyerini più amati di sempre, rimasto però anche nei cuori (e nei cori) degli appassionati brianzoli. Oggi rappresentante di successo, ieri idolo dell’Arsenale e del Pianella. A poche ore dalla sfida che segnerà l’esordio casalingo della Reyer in serie A, proprio contro Cantù, la persona più indicata per parlare di questa sfida non poteva che essere lui, Andrea Gianolla.

Reyer in A, all’esordio in casa, contro Cantù. Una tempesta di emozioni per te…
Per prima cosa mi fa enorme piacere che la serie A torni a Venezia e che si possa vedere di nuovo grande basket. Dopo anni tentativi finalmente la Reyer ce l’ha fatta a tornare nell’elite. Contro Cantù sappiamo tutti che sarà un banco di prova molto duro, dopo quello già impegnativo di domenica scorsa. Contro Siena però la squadra si è comportata egregiamente, forse anche meglio di quanto mi aspettassi.

Cantù ancora in rodaggio e reduce dal primo turno di Eurolega. Può scapparci la sorpresa?
Senza dubbio se c’è un momento per provare il colpaccio sarà domenica. Loro non sono ancora pimpanti, forse risentono un po’ della preparazione. Chissà, la Reyer alla prima davanti al suo pubblico potrebbe anche approfittarne…

Cinque anni in Brianza, la tua migliore esperienza dal punto di vista tecnico e una Korac vinta. Cos’altro ti porti dietro da quel periodo?
Il ricordo di una società perfetta, a misura di giocatore. Ogni atleta poteva lavorare con la massima tranquillità e poteva esprimersi al 200%. Cantù si porta dietro una serietà decennale, che l’ha portato di nuovo a primeggiare in Italia.

Parlaci un po’ del tuo rapporto con gli appassionati brianzoli.
A tutt’oggi ho ancora moltissimi rapporti con Cantù. Ci vediamo ogni anno, alla festa organizzata dagli Eagles a fine stagione. Per diversi anni ho preso parte anche al torneo di 3 contro 3 con i tifosi. Adesso però devo preservare le mie ginocchia…Sono stato anche ad alcune esibizioni benefiche e ogni volta fermarsi lì è sempre un piacere. Sono tifosi che danno tanto e credo di aver tanto anch’io a loro.

Il tuo era un rapporto strettissimo con tutto l’ambiente.
Assolutamente sì e rivelo che mi sarebbe piaciuto molto rimanerci e chiudere lì la carriera. Mi sarebbe anche piaciuto intraprendere quella da dirigente insieme a loro. Purtroppo la cosa non andò in porto, perché con il cambio di dirigenza di metà anni ’90, dopo l’abbandono della famiglia Allievi, le cose erano cambiate ed erano mancati i presupposti per rimanere.

(- fine prima parte -)

Cena di inizio stagione

Quale miglior modo di iniziare la lunga stagione che ci vedrà tutti assieme a tifare la nostra amatissima REYER ritrovandoci per una cena in compagnia?
 
Sarà l’occasione di incontrarci anche con gli altri soci della nostra Associazione dopo la simpatica cena assieme a Coach Mazzon e al Co-Capitano Causin fatta a inizio Maggio e per pensare insieme a nuove iniziative per sostenete in tutti i modi la nostra squadra del cuore.

L’appuntamento è fissato per Mercoledì 26 Ottobre alle ore 20.00 presso la Trattoria Pizzeria La Pesa  in Via Caltana ,140 a Scaltenigo (Il menù sarà composto da : pesce nostrano, bis antipasti, primo, frittura, dolce, acqua, prosecco e caffè).


Quanti fossero interessati ad intervenire possono comunicare la loro presenza  per telefono, sms o mail ai seguenti contatti:
 
Tel. 3316016117 
mail sandrobeccari@alice.it

martedì 11 ottobre 2011

Il Derby della Storia



Siena e Venezia, di nuovo di fronte. Vent’anni dopo l’ultimo incrocio (serie A2, 6 gennaio 1991, 89-87 per i toscani), va in scena una partita che vale sì per il presente, ma che vanta un passato con pochi paragoni. È la sfida tra due delle società sportive più antiche d’Italia (Mens Sana 1871 e Reyer 1872). Non solo. È il duello tra due delle città più ricche di fascino e di storia di tutta la penisola. Ma sopra ogni altra cosa, Siena-Venezia rappresenta la nascita della pallacanestro in Italia.

Furono infatti le ragazze mensanine, guidate dall’istruttrice Ida Nomi Pesciolini, a dare nel 1907 la prima dimostrazione di “palla al cerchio” nel nostro paese. E non a caso lo fecero a Venezia, che allora era uno dei centri di riferimento per lo sport italiano, in occasione di un concorso ginnico di livello nazionale. Così, grazie all’intuizione dell’istruttrice toscana e alla propensione sportiva della città lagunare, l'Italia conobbe la pallacanestro

Mentre posavano allo stadio di Sant’Elena, nella foto qui in alto, nessuna di quelle ragazze poteva pensare a quale avventura stessero dando vita. Anche per questo Siena-Venezia a buon diritto può essere considerato, per la pallacanestro italiana, il “Derby della Storia”.