lunedì 30 gennaio 2012

Fino alla fine Giulio Geroli


C’è stato tanto “spirito Reyer” nell’impresa dei ragazzi di Mazzon contro la Mens Sana Siena. Quello spirito che Giulio Geroli ha contribuito -  in maniera fondamentale - a forgiare in trent’anni di onorato servizio per la causa orogranata, con la quale stabilì un connubio proseguito ben oltre la sua carriera reyerina. Immancabile ad ogni partita, ha seguito con immutata passione la risalita ai piani nobili della pallacanestro italiana, di quella che un tempo fu la sua creatura. Lì dove l’aveva lui stesso riportata nel 1964, dopo anni bui di traversie societarie, partendo dalla serie C. Non poteva non avvertire questa voglia di riscatto, quel senso di rivalsa che lui stesso aveva trasmesso quarant’anni fa a quel gruppo di ragazzini veneziani con la passione per i canestri, che riportarono la Reyer ai fasti di un tempo e resero immortale il mito della Misericordia.

È persino riduttivo definire la sua scomparsa una perdita per lo sport veneziano. Quello che lascia è un vuoto per tutta la pallacanestro italiana, come non ha dimenticato di sottolineare l’attuale allenatore della Reyer Andrea Mazzon. Se la Reyer è diventata un mito sportivo, conosciuto e apprezzato in Italia e non solo, una enorme parte del merito è stata sua e di quella Reyer che tra il finire degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, fu tra le protagoniste indiscusse del boom della pallacanestro del nostro Paese.

E forse ancora non basta per dare l’idea della passione, della determinazione e della completa dedizione alla causa orogranata, che Geroli profuse da giocatore prima e da allenatore poi. «La Reyer è la mia vita» dichiarava in un’intervista al Gazzettino à metà degli anni Sessanta. In quell’articolo l’autore rimarcava il fatto che «Geroli in pochi anni è riuscito a costruire dal niente una squadra degna di essere al sesto posto nella massima serie». È lui l’artefice della prima rinascita sportiva reyerina. Si può affermare che, pur con mezzi ben diversi a disposizione, Geroli sta alla Reyer, come Rubini all’Olimpia. Questa è la portata storica della sua figura.

Quel piccolo grande miracolo sportivo compiuto a Venezia nei primi anni Sessanta, non è mai svanito ed è arrivato fino ai nostri giorni grazie anche a Roberto Zamarin, Giorgio Cedolini, Franco Ferro, che sono stati al fianco di Geroli fino alle sue ultime ore, dopo aver condiviso in tribuna con lui i successi di questa nuova Reyer tornata alla ribalta cestistica nazionale. Voleva esserci anche per la partita contro Siena. «Non ti preoccupare, la danno anche in televisione, la vedrai da lì» -, lo avevano rassicurato. E invece, questa bellissima impresa dei nuovi eroi orogranata, ha voluto godersela dalla tribuna più alta - chissà magari al fianco del suo vecchio amico Gigi Marsico e del compianto Antonluigi Lelli - insieme agli altri angeli dello sport.


L’Associazione Culturale Costantino Reyer ringrazia la famiglia Geroli per la collaborazione nel mettere a disposizione i materiali dell’archivio personale di Giulio, che costituiscono e costituiranno una parte sempre più importante di questo sito web dedicato alla Reyer, ai suoi valori e alla sua storia. L’ennesima, preziosa, eredità lasciataci dal grande Giulio.
 

venerdì 27 gennaio 2012

Ciao Giulio


Ci ha lasciato questa mattina, all'età di novant'anni, Mario "Giulio" Geroli. Con lui se ne va un intero capitolo della storia reyerina. Prima da giocatore, poi da allenatore, a lui si devono le sorti della Reyer del secondo dopoguerra, alla sua tenacia, alla sua competenza, al suo amore per i giovani, per la pallacanestro e per i colori orogranata. 

Se la Reyer, dopo i fasti degli anni '40, riuscì a saltare sul treno della pallacanestro moderna, lo si deve a lui, che la riportò dalla serie C fino alla A. Per due volte condusse la Reyer al quarto porto assoluto, grazie ad un gruppo irripetibile di ragazzi del vivaio composto da Zamarin, Stefani, Cedolini, Lessana, Vaccher, Ferro e molti altri.

L'Associazione Culturale Costantino Reyer si unisce al cordoglio della famiglia e degli amici per la scomparsa di  Mario "Giulio" Geroli.

mercoledì 25 gennaio 2012

Prajaneide - 25 Gennaio 1987


Il 25 gennaio di 25 anni fa, Drazen "Praja" Dalipagic metteva a segno 70 punti nella vittoria della Reyer sulla Virtus Bologna per 107-102.

sabato 21 gennaio 2012

Piede perno, chi era costui?


Ecco un filmato da non mostrare ai ragazzini. Specie quelli che giocano o stanno imparando a giocare a pallacanestro. Non dovrebbero vederlo nemmeno quei seri istruttori che impiegano tempo e fatica per insegnare le regole di questo gioco e i suoi fondamentali. In questo video, che sta girando in rete negli ultimi giorni, l’ineffabile LeBron James riesce nell’impresa di commettere almeno tre infrazioni di passi in pochissimi istanti all’interno dell’area dei tre secondi (c’è chi ne ha contate anche di più). E non si tratta di “passi in partenza” (quelli vengono abbonati per default). Il “Prescelto” (da chi?) fa proprio tutto da solo, si gira e rigira nell’area, passeggiando con la grazia di un bulldog sull’aiuola dei giardinetti.

Ma la cosa stupefacente è un’altra: gli arbitri non fischiano assolutamente nulla (anzi guadagna anche un fallo, ma non è questo il problema). Detta così sembra una burla, uno di quei video taroccati che girano nel web per generare visite su visite a favore del “pay-per-click”. Purtroppo è tutto vero. Con buona pace di qualche esperto nostrano che recentemente ha così definito il giocatore: «L’altra novità è l’aver avvicinato LeBron James (per ora nettamente il miglior giocatore della stagione) al canestro per sfruttarne il fisico alla Karl Malone su un bagaglio tecnico paragonabile a quello di Magic Johnson con più tiro». Confidiamo che - almeno questo - sia davvero uno scherzo.

giovedì 19 gennaio 2012

Sezioni storiche: nuovi aggiornamenti

Aggiornate le sezioni storiche del sito web dell'Associazione Culturale Costantino Reyer. Nelle aree accessibili dai banner della colonna a destra, sono stati inseriti nuovi materiali di "vecchie" conoscenze. 

Nell'area "anni '50" un'istantanea di un incontro tra la Reyer e le "scarpette rosse" della Borletti Olimpia Milano (archivio di Giulio Geroli).
La sezione "anni '60" contiene ora una nuova foto di gruppo della squadra che riportò la serie in serie A nel 1964 (archivio Giulio Geroli).
Nella pagina degli "anni '80", due copertine di Basket2000 che ritraggono due beniamini orogranata: Brian Jakson e "Nane" Grattoni.
Buona ricerca!