Impensabile
lasciarsi così. Senza provare a spiegare l'importanza di Charlie
Recalcati per la Reyer di questi anni. Evitando che i saluti di rito
diventino imbarazzati e imbarazzanti ringraziamenti di circostanza,
nella inconfessabile speranza che la cronaca effimera di ogni giorno
porti via tutto.
Banale
ricordare il secondo posto assoluto in stagione regolare. Superfluo
sottolineare la semifinale scudetto risoltasi solo a gara sette. Già
di per sé due tra i risultati più importanti mai ottenuti dalla
Reyer dal dopoguerra a oggi. Per non parlare dell'aspetto
squisitamente tecnico: la Reyer della scorsa stagione ha messo in
campo un gioco tra i più belli mai visti a Venezia, arioso, lineare,
coinvolgente, pragmatico. Un'organizzazione collettiva al servizio
del talento individuale. Nel solco della migliore tradizione granata,
da Vidal, a Geroli, fino a Zorzi.
In
questo momento, però, vorremmo ricordare soprattutto lo stile con il
quale sono state colte quelle vittorie, la serietà che ha portato a
quei risultati eclatanti. La compostezza nel festeggiare i successi.
L'onestà nell'accettare le sconfitte. La lucidità nell'analisi di
tutte le situazioni. Il rispetto per la storia granata. Ma
soprattutto la credibilità portata da Recalcati a Venezia, insieme
alla sua conoscenza della pallacanestro che ci auguriamo venga
coltivata e trasmessa.
Tutto
questo, per noi dell'Associazione Culturale Costantino Reyer, vale
molto più delle vittorie. Ed è per tutto questo che vorremo fargli
arrivare la nostra infinita riconoscenza.
Potremmo
soffermarci a lungo sul trattamento che gli è stato riservato, sui
modi con i quali un certo “mondo dello sport” usa i suoi
protagonisti, oggi idoli da incoronare, il giorno dopo inutili arnesi
di cui disfarsi. Senza guardare alle ragioni profonde, senza
rispettare gli sforzi quotidiani per dare il meglio di sé. Non lo
meritava lui, con il suo bagaglio umano e tecnico, come non lo
avrebbe meritato nessuna persona che si fosse comportata con la sua
stessa correttezza.
Preferiamo
dire che per noi coach Recalcati è già la storia della Reyer.
Modestamente lo abbiamo già inserito nella nostra “Unofficial
Hall of fame”,
in compagnia di miti intoccabili come Tonino Zorzi, Carmelo Vidal,
Amerigo Penzo, Giulio Geroli, che come lui si sono seduti sulla
panchina granata.
Il
nostro saluto è un arrivederci. E non di circostanza. Perché lo
aspettiamo a novembre, insieme agli altri “ex” granata, per
festeggiare di nuovo il compleanno della nostra vecchia Reyer.
Sarebbe un onore averlo a tavola con noi, per ripetere la bella
serata di basket e di vita trascorsa poco tempo fa insieme a Tonino
Zorzi, Frank Vitucci, Franco De Respinis, Nane Grattoni, Tullio De
Piccoli, Stefano Gorghetto, John Pujatti, Giorgio Cedolini, Franco
Ferro, Stefano Cazzaro, Pierluigi D'Este.
Ti
aspettiamo.
A
presto Charlie!
L'Associazione
Culturale Costantino Reyer
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