Auguri vecchia Reyer da...
quelli che Costantino Reyer l’hanno conosciuto di persona
quelli che giocavano all’aperto, sulla terra battuta
e con un pallone di stracci
quelli che giocano ancora all’aperto, con le scarpe di quando giocavano
e ci rimettono un ginocchio
quelli che mio papà era sempre alla Misericordia
quelli che non riescono a dimenticarsi di Charlie Sitton
quelli che Costantino Reyer l’hanno conosciuto di persona
quelli che giocavano all’aperto, sulla terra battuta
e con un pallone di stracci
quelli che giocano ancora all’aperto, con le scarpe di quando giocavano
e ci rimettono un ginocchio
quelli che mio papà era sempre alla Misericordia
quelli che non riescono a dimenticarsi di Charlie Sitton
quelli che quella volta dei 70 di Praja – ovviamente –
c’erano
quelli che si ricordano di fare gli auguri
quelli che a Varese si sono presi le monetine
e una soddisfazione senza prezzo
quelli che “Ma quanto beve Rascio?”
quelli che vogliono bene a Marco Calamai
quelli che hanno visto la Reyer vincere i due scudetti
quelli che consegnarono le chiavi della Misericordia
al sindaco, perché sulla maglia doveva esserci solo
“Reyer”
quelli che si sono fatti Venezia-Barcellona, in pullman
e non con Ryanair
quelli che Grattoni “Se non perdeva quel pallone…”
quelli per cui la Reyer è prima di tutto una famiglia
quelli che la Reyer non è un “brand”
quelli che a Casale non piangevano perché avevano dato tutto
quelli che a Casale “Ma se c’era Alvin non finiva così..:”
quelli per cui Massimo Guerra è una bandiera della Reyer
quelli che vorrebbero rivedere, anche solo per
un istante, Lorenzo Carraro con un pallone in mano
quelli che la Reyer non può giocare a Mestre
c’erano
quelli che si ricordano di fare gli auguri
quelli che a Varese si sono presi le monetine
e una soddisfazione senza prezzo
quelli che “Ma quanto beve Rascio?”
quelli che vogliono bene a Marco Calamai
quelli che hanno visto la Reyer vincere i due scudetti
quelli che consegnarono le chiavi della Misericordia
al sindaco, perché sulla maglia doveva esserci solo
“Reyer”
quelli che si sono fatti Venezia-Barcellona, in pullman
e non con Ryanair
quelli che Grattoni “Se non perdeva quel pallone…”
quelli per cui la Reyer è prima di tutto una famiglia
quelli che la Reyer non è un “brand”
quelli che a Casale non piangevano perché avevano dato tutto
quelli che a Casale “Ma se c’era Alvin non finiva così..:”
quelli per cui Massimo Guerra è una bandiera della Reyer
quelli che vorrebbero rivedere, anche solo per
un istante, Lorenzo Carraro con un pallone in mano
quelli che la Reyer non può giocare a Mestre
quelli che al Taliercio si sentono a casa
quelli che all’Arsenale guardavano con sospetto
la scritta “uscita di emergenza” che dava sul canale
quelli che hanno avuto come capitano Paolo Vazzoler
quelli che andavano alla Misericordia solo per
vedere nel riscaldamento le schiacciate di Carraro
quelle che andavano agli allenamenti della Carrera
perché Haywood non amava la biancheria intima
quelli che aspettavano solo che in curva facessero
salire il telone rosso per saltarci dentro
quelli che hanno pianto dopo Reyer-Brescia
quelli che non andrebbero mai a festeggiare la
retrocessione dei propri avversari
quelli che hanno fatto fare il bagno agli arbitri
dopo Canon – Stella Azzurra
quelli che quando sono da soli in contropiede
rivedono il fantasma di Boris Vitez
quelli che Andy Russo… è meglio non ripetere
quelli nati troppo presto come Vianello e che sarebbero
finiti dritti in America, altro che Belinelli…
quelli che ne hanno messi 40 al Real con la maglia
di Milano e hanno pensato “Però, no sò minga mal…”
quelli che hanno goduto vedendo Praja far
rotolare il pallone e Haywood doversi piegare
per prenderlo
quelli che hanno amato visceralmente la Reyer come Geroli
quelli che Celada non era proprio uno stinco di santo
quelli che in vaporetto facevano la strada con Bini
quelli come Carraro e Grattoni che si fermavano
a prendere spritz e tramezzino in Calle dee Rasse
di ritorno dall’allenamento
quelli che il Reyer Club San Bortolomio
quelli che hanno ancora la maglietta con il Moro
di Venezia tutta scolorita
quelli che hanno ancora la canottiera della Carrera
(mannaggia, beato lui…)
quelli che in maglia granata hanno battuto Carraretto
alle finali regionali ragazzi, ma poi lui ha vinto cinque scudetti
quelli che c’erano al Madison di Bologna quando
Guerra mise la tripla decisiva sotto la Fossa dei Leoni,
ma era meglio non dare nell’occhio con i festeggiamenti
quelli che la Storia non si compra
quelli che a Venezia c’erano tante squadre quante
erano le fermate della Circolare
quelli che hanno vinto due scudetti contro
le due squadre protette del regime
quelli che hanno visto Stefanini rimettersi
su la spalla e continuare a giocare
quelli che facevano le corse sulla scalinata
della Misericordia per prendere il posto
quelli che aspettano ancora il palazzetto
in Marittima
quelli che si ricordano dei 59 punti di Oscar
quelli che se avessero vinto lo scudetto
a Viareggio nel ‘46, il premio partita
sarebbe stato un bagno in mare
quelli che hanno fatto un salto nel futuro
vedendo giocare Steve Hawes
quelli che a Varese si sono beccati un bacio
da Toni Pastasutta
quelli che camminavano scalzi per le calli
come Marieto “El Longo”
quelli che fecero incazzare Lelli e Zorzi, messi
al posto dei “Do Mori” sulla copertina di Basket 2000
quelli come Cedolini, Ferro, Zamarin, che riportarono
la Reyer in A con pochi soldi e tanto fiato
quelli che al canestro di Burtt contro Montecatini
si sono ritrovati cinque file più sotto
quelli che “Geroli, cambia!”
quelli che “De Sisti, metti Bubacco!”
quelli che giuravano che Valentinuzzi
sarebbe stato un crack
quelli che come Floyd Allen, lì sotto,
non ne abbiamo più avuti
quelli che “Carraro-Gorghetto, poule scudetto!”
quelli che c’erano a Castelguelfo e a Corno di Rosazzo
quelli che Stefanini è il più grande di sempre
quelli che non hanno ancora capito cosa fosse
venuto a fare Ed Curry da queste parti
quelli che contro Livorno hanno
sfidato la neve per esserci
quelli che piangevano quando le ragazze
del femminile hanno vinto la Coppa Italia
quelli che Vitucci è uno di noi
quelli che “Ma ti te ricordi i blocchi de Seebold?”
quelli che hanno visto le pellicce di Sanford
quelli che non tifavano per il calcio
e tantomeno per una squadra di un’altra città
quelli che avevano il poster di Praja
in camera
quelli che contro Livorno hanno
sfidato la neve per esserci
quelli che piangevano quando le ragazze
del femminile hanno vinto la Coppa Italia
quelli che Vitucci è uno di noi
quelli che “Ma ti te ricordi i blocchi de Seebold?”
quelli che hanno visto le pellicce di Sanford
quelli che non tifavano per il calcio
e tantomeno per una squadra di un’altra città
quelli che avevano il poster di Praja
in camera
aspettavano entrasse Iman Haywood.
quelli che rovinavano tutte le forbici di mamma
tagliando giornali per far i coriandoli per la partita
quelli che a Fabriano nel 95 erano in 9 e che
dopo i supplementari la questura è andata a chieder di far meno casino
quelli che devono ancora pagare il conto
al Frigorifero alla festa della promozione del '96.
quelli che nel '96 erano in 7 sulla Escort
rossa a far i caroselli per Mestre
quelli che Ma quanto forte era Joe De Santis!
quelli che dopo aver visto Duranti e Vitolo
arbitrare la Reyer...forse è meglio andare a confessarsi!
quelli che si ricordano un leone con il numero 9
che si inchiapettava una pecora con il numero 9
quelli che "Ciao Guido Barbazza..non ti dimenticheremo mai"
quelli che con Trieste tiravano fuori la carta d'identità
quelli che hanno visto la Reyer far tutta la Vogalonga
quelli che hanno visto Rascio passare sotto
il Sotoportego in Campiello Marco Polo (o come si chiama)
quelli che tifavano Mestre ma certe volte andavano
all'Arsenale, di nascosto dagli amici, solo per vedere
giocare Dalipagic
quelli che videro il canestro più fallo di Guerra contro
Pesaro e pensarono che con l’arcangelo non si poteva
retrocedere
quelli che ricordano la routine ai liberi di Cozell McQueen
quelli che ridevano quando Shelton Jones faceva i 360
e De Sisti s'incazzava parecchio
quelli che ancora oggi piangono quando pensano
al secondo tempo di Burtt nella finale '96 contro Rimini
quelli che il Paròn mandava in campo senza
guardare quanti anni avevano
quelli che non ci credono che Marzinotto sia
diventato il re del karaoke
quelli che se vedono giocare oggi Bortolini
sembra che il tempo non sia passato
quelli che c’erano, quelli che ci sono
e quelli che ci saranno
quelli che alla Misericordia facevano i coriandoli col giornalino "Basketboom"
quelli che, alla Misericordia, quando si intonava: "Per i miseri implora perdonooooonoooo, per i deboli implooooraaa.......PIEEETA'!" no ghe n'era più par nissuni
quelli che c'erano quando Franco "sangue" Ferro , minuscola guardia reyerina, rubò una palla a due a Enrico Bovone, 2.14 dell'All'Onestà di Milano
quelli che alla Misericordia videro il vecchio custode Scarpa venir aggredito da Joe Warren Isaac, dell'All'Onestà Milano, per avergli detto: "G'ho caro che g'avè perso"
quelli che alla Misericordia spronavano la squadra chiedendo a gran voce: "Cento! Cento! Cento!"
quelli che alla Misericordia sentivano di essere determinanti per lo scudetto, come quando Bottan, allo scadere, regalò la vittoria contro il Simmenthal Milano di Cesare Rubini
quelli che si ricordano la grinta di Sauro Bufalini quando si accusava del fallo...
quelli che hanno quasi fatto crollare la Misericordia quando Lorenzo Carraro inseguì Marzorati (mica uno qualunque) e gli inchiodò la palla al tabellone volandogli da dietro
quelli che erano a Bologna per lo spareggio con la Scavolini, convinti di essere una moltitudine, e si trovarono in netta minoranza
quelli che a Bologna, sempre per lo spareggio con la Scavolini, organizzarono una spedizione punitiva per liberare il compianto "Coco" Fagarazzi
quelli che Neal Walk significa: i due tiri liberi vincenti all'esordio nel Palasport dell'Arsenale contro la Cinzano Milano di un giovane Mike D'antoni
quelli che agli allenamenti di Nikolic, lo sentivano brontolare continuamente: "Ma cosa CE lo fai... cosa CE lo fai??"
quelli che, qualche anno fa, chiacchierando col grande vecchio Giulio Geroli: "Signor Geroli, si ricorda il grido: 'Giulio, cambia omo'?"; risposta: "Sì, ma no g'avevo nissuni da metar..."
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costantinoreyer@gmail.com : le più belle, le più ironiche,
le più spiritose saranno pubblicate su questa pagina.
Grazie per i contributi arrivati a: Elvis, Sandro, Simone B., Simone P.
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